Pubblicato in: cura del corpo, Mani e piedi

Crema mani anti-age al melograno Nonique e Crema mani al karitè e mango Born to Bio

Cara Francesca,

non sai quanto apprezziamo il tuo impegno costante a prenderti cura di noi in ogni stagione, anche quando le temperature elevate scoraggiano chiunque.

Sappiamo che a volte ti senti in colpa perchè ci usi così tanto e ti sembra di non fare mai abbastanza per farci essere morbide e felici ma davvero, ti preghiamo entrambe, siamo soltanto due e non riusciamo più a starci dietro con tutte le creme che acquisti.

Tral’altro ci sembra anche di aver sentito delle parole davvero poco gentili da parte dei piedi, forse invidiosi del fatto che a loro è stata riservata una sola crema, mentre noi ne cambiamo due al giorno.

Non siamo d’accordo nel dire che siamo “di facili costumi” solo perchè possiamo essere coccolate da tanti diversi marchi che pensano al nostro benessere.

Parlaci tu coi piedi, noi ci sentiamo piuttosto offese da questo loro comportamento infinitamente sgarbato.

Grazie,

Sig.na Destra e Sig.na Sinistra Mano

Quanto mi piacciano le creme mani è difficile da raccontare brevemente, il fatto che io sia musa ispiratrice di un film di prossima uscita nelle sale intitolato “LA COLLEZIONISTA DI IDRATANTI” dovrebbe darti una vaga idea.

Non siamo di certo ai livelli dei burrocacao OVVIAMENTE, loro rimangono i miei fidan-cao preferiti, ma le creme mani hanno quell’aura di utilità indiscutibile che mi permette di acquistarle sempre con un notevole sollievo dell’anima (e un alleggerimento non marginale del portafogli).

Visto che, comunque, non è da sottovalutare l’importanza di una corretta idratazione superficiale della pelle neppure d’estate, quando le aggressioni esterne sono notevoli (basti pensare anche al solo fatto dei liquidi persi con le magistrali sudate sotto il sole…), oggi ti racconterò di due creme che ho utilizzato negli ultimi mesi.

Partirò con la versione del marchio Nonique, di cui in precedenza ti ho parlato QUI per quanto riguarda lo scrub viso, e LI’ in merito al balsamo labbra.

Si presenta come una crema anti-age “luxurious” ma non lussuriosa sullo stile “50 spalmature di crema”, ma bensì lussuosa, in quanto particolarmente idratante ed attiva per combattere i segni del tempo sulle mani come ad esempio le macchie scure.

Costa 3,49 € per 75 ml di prodotto (CLICK per catapultarti sulla pagina dedicata) che viene venduto in un simpatico formato tubo morbido a prova di spreco, visto che lo si può tagliare quando verso la fine spernacchia e sembra vuoto, ma in realtà si possono ancora recuperare i residui aggrappati alle pareti.

Rispetto agli altri prodotti a marchio Nonique di cui ti ho parlato, la crema anti-age è stata una favolosa scoperta, perchè nonostante il fatto che si tratti di un prodotto ecobio e certificato BDHI, ha un prezzo veramente allettante, almeno tanto quanto la qualità che ho riscontrato nell’uso.

Ne basta una piccola quantità il che regala a questo formato mediamente generoso, una vita utile davvero lunga, la texture cremosa che inizialmente temevo potesse rapirmi per ore a causa dell’assorbimento lento, è invece ottimale! Nel giro di pochi secondi la crema si stende sulla pelle e si assorbe lasciandola morbida, idratata e profumata senza alcun segno di untuosità.

Il profumo viene descritto dal sito come “…ricorda i frutti rossi”.

Ora, io non so QUALI frutti rossi perchè francamente a me la fragranza, piacevolissima e persistente peraltro, ricorda moltissimo quell’aroma che si spande nelle pasticcerie artigianali quando vengono preparate le cialde dei coni gelato, quel profumo delizioso di vaniglia e zucchero caldi, seguiti da una lieve scia finale un pò pungente ma dolcissima tipica dell’amarena (ah, forse questo frutto rosso? Mah…).

Sicuramente un prodotto che mi è piaciuto moltissimo e che, oltre ad essere uno della lista “i ricomprabili”, mi sentirei di consigliarti con una certa tranquillità visti i risultati.

Questo, come d’abitudine, è il suo INCI :

aqua, cetearyl alcohol, hippophae rhamnoides water*, glycerin, isoamyl laurate, butyrospermum parkii butter*, sorbitol, sodium cetearyl sulfate, aloe barbadensis leaf juice powder, morinda citrifolia fuit extract, punica granatum seed oil*, argania spinosa kernel oil*, tocopherol, sodium phytate, limonene**, parfum**, lactic acid, helianthus annuus seed oil*, linalool**, benzyl alcohol, potassium sorbate, sodium benzoate. (*= da agricoltura biologica) (**= da oli essenziali naturali).

Va detto che il cetearyl alcohol è un emulsionante che agisce sulla densità e texture della crema, non ha la funzionalità classica sgrassante sulla pelle dell’alcool denaturato, che spesso si trova nelle formule dei cosmetici.

L’hippophae rhamnoides water è l’estratto di olivello spinoso in questo caso proveniente da agricoltura biologica, anche se mi piace credere che sia un modo scentifico per definire l’acqua del bagno degli ippopotami, è più anticonformista e sognante immaginare l’ippopotamino e ringraziarlo delle sue qualità addolcenti ed idratanti….

Sono presenti nella formula anche il burro di karitè (butyrospermum parkii butter), l’aloe vera (aloe barbadensis leaf juice powder), gli estratti di noni (morinda citrifolia fuit extract) e melograno (punica granatum seed oil) oltre agli oli di argan (argania spinosa kernel oil) e di girasole (helianthus annuus seed oil).

Passiamo ora alla compagna di avventure della crema di cui ti ho parlato, ovvero la versione delicata di Born To Bio ai burri di karitè e mango, dedicata alle mani secche e danneggiate.

L’ho potuta acquistare a 2 € per 50 ml di prodotto, approfittando di uno sconto (QUI è disponibile al suo prezzo attuale), il formato è comodo da mettere in borsa (pensavo stoltamente io…) ed il fattore tubo-tagliabile-anti-spreco, è sempre valido.

Avendo già provato in passato i deodoranti di questo marchio (LUI e L’ALTRO) mi sono abbastanza fidata e ho voluto provare questa crema studiata per essere extra-super nutriente e protettiva.

E’ ricca, nel senso che sembra di spremere da un tubetto del burro di karitè puro da quanto è densa, però poi una volta entrata in contatto con la pelle si scioglie grazie al calore corporeo diventando più morbida e oleosa.

Untuosa.

Tanto.

Non che non sia idratante sia chiaro, ma metti in conto di non poter toccare niente e nessuno per almeno 4 ore.

Io ho scelto di usarla come impacco serale, tassativamente da utilizzare con dei guantini in cotone se non vuoi buttar via coperte e lenzuola il mattino dopo, in questo modo funziona egregiamente.

Va detto che per lo stesso identico motivo è fenomenale anche come impacco per i piedi, (sempre coi calzini, non immolare lenzuola innocenti inutilmente…) da tenere per qualche ora o meglio tutta la notte.

E’ vero che ora è caldo e forse sembra assurdo dire che questa crema è unta, orribilmente unta, ma è vero anche che l’ho acquistata meeeeeeeeesi fa, quando questo caldo era solo una remota possibilità, sicchè posso garantirti che ho eletto questa crema “sua untezza” praticamente in tutte le stagioni.

Una cosa triste da dire è relativa al profumo.

Oddio, profumo…..

Odore.

Mi piace pensare che sia stato creato non da dei Maestri Profumieri ma da Mastro Geppetto.

Giuro, quando l’ho aperta la prima volta mi ha totalmente spiazzata perchè mi aspettavo una profumazione pulita, tipo le fragranze “cotone” vista la presenza del karitè, al limite qualcosa di fruttato ed esotico grazie al burro di mango.

Invece odora di….impregnante a base acquosa per il legno, al limite anche di quelle tavole di abete non trattato che puoi comprare al Brico.

Con tutta la fantasia disponibile, è possibile percepire una lieviiiiiiiiiiiiiissima puntina delicata appena accennata di profumo che vagamente ricorda un pò il cocco.

Vagamente.

Diciamo che è il regalo ideale per i falegnami e gli amanti del bricolage creativo col legno.

Per tutti gli altri, beh direi che come effetto SOS in caso di mani veramente danneggiate fa il suo lavoro meravigliosamente, untuosità e odore “particolare” a parte, ovviamente.

Ecco il suo INCI completo :

hordeum vulgare stem water*, aqua, helianthus annuus seed oil, butyrospermum parkii butter*, glycerin, cetearyl alcohol, coco-caprylate, arachidyl alcohol, cera alba, behenyl alcohol, gluconolactone, octyldodecanol, parfum, cetearyl glucoside, arachidyl glucoside, sodium benzoate, irvingia gabonensis kernel butter, potassium sorbate, hydrogenated coco-glycerides, sodium hydroxide, citric acid, tocopherol, calcium gluconate. (*= da agricoltura biologica)

La formulazione è a basei di idrolato d’orzo (hordeum vulgare stem water), olio di girasole (helianthus annuus seed oil), burro di karitè (butyrospermum parkii butter) e verso la fine dell’INCI fa la sua comparsa il burro di mango (irvingia gabonensis kernel butter).

In verità a vedere l’INCI sembra meno carica rispetto alla precedente crema (che però non contiene glicerina, a differenza di questa) ma mi verrebbe da pensare che la possibile untuosità sia data dal fatto che è presente taaaaaaanto olio di girasole (presunzione mia, priva di alcun fondamento o conoscenza reale e scientifica, ovviamente!).

Nonostante tutto comunque sento di consigliartela solo come impacco, se la metti in borsa per usarla in emergenza sperando di avere mani morbide e asciutte, beh non farlo!

Non mi stupirebbe sapere che soltanto io ho avuto problemi di grassitudine con la crema Born to Bio, sta avanzando sempre di più nella mia mente l’idea che io sia lievemente sfigata sotto certi aspetti….

Alla prossima, ciao!

Francesca

44 pensieri riguardo “Crema mani anti-age al melograno Nonique e Crema mani al karitè e mango Born to Bio

  1. Riguardo l’aura di utilità indiscutibile della crema mani, ricordo qualche anno fa una dermatologa che mi fece osservare le mani di una suora piuttosto matura… Rispetto al viso, le sue mani erano più lisce e fresche! Ciò dipendeva dal fatto che la crema per il viso può essere considerata un “vezzo” principalmente estetico, a cui una suora vuole rinunciare per non peccare di vanità… Ma la crema mani è fondamentale e nemmeno una suora ci rinuncia, perché delle mani screpolate non sono solo brutte esteticamente, ma sono veicoli di infezioni! Inoltre le mani sono – si sa – il nostro biglietto da visita, e curarle è un segno di attenzione nei confronti degli altri!
    Detto questo, massimo rispetto per chi ha le mani segnate dal duro lavoro, come certi nonni, ma è un’altra storia!

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    1. Questo è indiscutibile e concordo appieno con te….
      Certi artigiani che hanno lavorato una vita a mani nude di sicuro hanno calli e cicatrici a ricordare loro quanto abbiano faticato, ma è vero anche che la cura del corpo è molto cambiata, ora persino mio padre la usa la crema mani per evitare i tagli quando lavora nell’orto…

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    1. Si hai ragione sono tantissime le persone che hanno cosmetici “stagionali” 😉
      Però a me sarà per il profumo, sarà per l’idratazione, piace spalmarmi tutto l’anno 😁 per questo ho delle creme di varia corposità che si adattano al periodo (solo per questo motivo ne ho tante, mica per altro!)

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  2. Oih boh non è facile trovare la crema perfetta x clima pelle altitudine longitudine latitudine… tasso di umidità…. inclinazione del sole rispetto alla luna e/o viceversa… si pero il lina o in punto di equilibrio e fatta eccezione x le categorie protette come i falegnami… mia cara… le mani anche le peggiori… non hanno un eccessivo bisogna unto x essere ammorbidite e protette 😉

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    1. Mi lusinghi davvero molto con queste parole, grazie!
      Per me, sedermi di fronte al pc e iniziare a scrivere di “stupidaggini”, lasciando fluire tutta l’ironia e la leggerezza che nella vita fatico a poter utilizzare è terapeutico, ma da questo a scrivere romanzi ce ne passa un pò, anche perchè temo che dovrei pagare qualcuno poi per acquistarli!
      Grazie infinite comunque per le belle parole, credimi, è una fiducia che non avevo e forse non speravo neppure di avere ma che mi fa impazzire di gioia!!

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    1. Grazie troppo gentile! Sono davvero contenta di essere pensata per i tag 🙂
      Purtroppo (per chi ha letto le risposte soprattutto…) ho partecipato tempo fa a questo tag, ma non escludo di poter prendere seriamente le domande stavolta e dare delle risposte umane!

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  3. Qualcosa che posso usare pure ioooooo!!!! La crema per le mani ogni tanto la uso, più che altro perchè si screpolano un sacco. Pure qui lo stress mi ha causato un po’ di problemi, tanto che devo usare prodotti vegetali per lavarmi. Comunque (sorrisi a parte) quella che sa di profumo che si spande nelle pasticcerie artigianali mi sembra interessante, basta che poi nun me magno le mani 😀

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    1. In quanto a dermatiti da stress penso di poterti capire, ci sono momenti in cui se potessi mi gratterei la testa con la grattugia del formaggio…
      Quella crema li è buona e poi non lascia le mani unte, il che è buono altrimenti automaticamente ti si trasformano in due anguille insaponate 😁
      Ho fiducia nelle tue capacità di autocontrollo, se non ti sei morso un braccio con il docciaschiuma al cocco fin’ora, vedrai che resisterai anche a questa 😉

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  4. Anche a me le creme mani piacciono molto. Purtroppo per questo motivo ne compro tantissime! Una la tengo in borsa, una nel cassetto dell’ufficio, ma se apro l’armadietto del mio bagno, cadono effetto cascata! Da come hai descritto quella della Nonique (sopratutto per il profumo) credo che ci farò un pensierino per il prossimo ordine. Non so se hai notato, ma l’elenco dei prodotti che voglio prendere si sta allungando sempre di più.

    p.s. L’anno scorso siamo stati in Africa…ho visto cosa fanno gli ippopotami durante il “bagnetto” O.O ti assicuro che ti non li ringrazieresti!

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    1. Beh condividendo l’amore per le creme non posso che essere felice di consigliare qualcosa con cui mi sono trovata bene, anche perché in effetti quella di nonique ha una grande resa, un buon profumo e un costo più che gestibile quindi direi che vale proprio la pena provarla!
      In Africa mannaggia e non le condividi un po’ di foto? Che viaggio deve esser stato…
      Comunque gli ippopotami sono simpatici da sempre anche prima del mitico film “io sto con gli ippopotami”, e il nome scientifico era troppo serioso per me, dovevo trovare una alternativa, lacrime di ippopotamo è meglio? Non dovrebbero essere come quelle di coccodrillo….

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